Le Sportelle

Tratte dal libro ” OMAGGIO A MARCIANA MARINA” cronache di vita paesana
raccontate da Enzo Lazzeri
edito in occasione del centenario del comune (1884-1984)

 

 

Questa è successa dopo Pasqua, ma io l’ho scoperta ora e la racconto per quelli che non la sanno. Cotti al punto giusto, croccanti, profumati e con la spolveratina sopra di vainiglíato, sono una chicca da privilegiati.
Beveteci dietro, bello fresco, un bicchierotto di moscato, di quello speciale, di quello “ sottobanco per gli amici” e poi ditemi se a Marciana Marina non c’è tutto.
Li aveva fatti per casa e per vendere in bottega.
Ma non aveva tenuto conto degli avvertimenti di Carli, che sarebbe il Governatore della Banca d’Italia, di Storti, Lama e Compagni e, non ultimo, del Ministro Donat Cattin.
Che volete, si può essere ottimi cuochi e non intendersi di politica: insomma non aveva tenuto conto della congiuntura, della regressione, del crollo in borsa, della crisi dell’edilizía, degli scioperi, della contrazione delle vendite e via discorrendo.
Il fatto è che ne vende proprio pochini.
Gliene rimase un banco pieno. Aldo, il senno del poi, mugugnava:
Te l’avevo detto! Ne hai fatti troppi! E ora? Guarda quanta grazia d’Iddio sciupata… sono anche induriti! Me lo dici te, chi li mangia, ora?
Infatti gli “ sportelli “ s’eran tutti rinsecchiti e la bella, candida spolveratina di vainigliato s’era trasformata in macchie più o meno giallastre e slumacate.
Facevan venire la tristezza a guardarli.
Lo sai che ne facciamo? Li regaleremo a mamma che li sbriciolerà e li darà a mangiare alle galline.E tutta quella ex grazia d’Iddio, prese la strada della mamma di Aldo che, come sapete, vive con Lido che non ne vuol sapere di prender moglie.Così quella massa di ex dolci venne distesa sui tralicci del magazzino che funziona anche da cantina e rimase li, dimenticata, per diversi giorni.Gli “ sportelli “ intanto eran diventati tanto brutti e duri che non sembravan più fatti con fior di farina, uova e burro ma pareva che li avessero impastati con gesso e segatura.Ma si sa, tanto era roba da galline…
Le serate si allungavano, poi venne anche il consueto rinnovo di quella bella invenzione che è l’ora legale e quei poveracci che non potevano andare a letto prima delle tre del mattino, si trovarono costretti, volenti o nolenti a far le quattro.Con conseguente teorico spostamento anche della levata da letto ad un’ora più tardi.Che poi, così, era tutto come prima.Questo per la teoria della stabilità dell’equilibrio e per non disturbare il metabolismo basale.
La “ banda “ era scatenata ed eran soltanto le due e mezzo.
Poi, a parte la sete che è perenne, continuativa ed in pianta stabile, quella notte avevano anche un certo appetito.
0 cosa si potrebbe fare?
lo direi di andare a casa di Lido: la cantina è ben fornita e poi c’è anche il caso di trovarci un po’ di frutta.Buona idea! Tutti a casa di Lido!
Ma Lido dormiva ed anche la sua mamma.
Perché loro si alzano presto.
Lidoooo! 0 Lidoooo!!!…
E giù botte alla porta.
Dopo un poco la strada fu una fioritura di finestre illuminate ma la casa di Lido rimaneva al buio.Allora cominciarono a prendere a spallate la porta. Colpi sordi, cigolii, scricchiolii paurosi del legno sui paletti.
Fu allora che Lido (forse per paura del conto del falegname) si alzò, spalancò la porta alla turba e tornò a letto. Fu come invitarli a nozze.
Si abbuffarono alle bottiglie (ma sempre con un certo riguardo, bisogna dir la verità) e assaggia questo, assaggia quello, gira di qui, e gira di là, scoprirono le graticciate piene di “ sportelli “.
Erano ormai ridotti che ve li lascio immaginare.
Ma la fame è fame.
Che l’hai mai sentito il rumore che fa il concassé quando macina ì sassi per fare il pietrisco?
Uguale.
Dieci dentature sane alle prese con quei cosi duri.
Ma poi il dott. Bonanno ebbe il solito colpaccio di genio:
0 se ci si facesse la zuppa?
E la fecero.La mamma di Aldo, la mattina dopo, non ne trovò neanche un minuzzolino.
Avevan fatto pulito.
Domando al fratello della Verena:
E le galline?
Le galline? Cosa vuole che importasse a loro delle galline! A parte il fatto che le galline, forse non li avrebbero mangiati, per quanto li riguardava… le galline potevano anche morire di fame. Anzi, meglio: così mangiavano anche quelle! …